La dermatite da contatto (DC) è una delle più comuni patologie dermatologiche. Si tratta di una affezione infiammatoria cutanea superficiale conseguente all'esposizione ad agenti nocivi ambientali di natura chimica, fisica o biotica. Può avere decorso acuto, subacuto o recidivante e si verifica in campo sia professionale che extraprofessionale.
La DC fa parte degli eczemi: la parola "eczema" è un termine che deriva dal greco "eczéo" = bollire e viene usato per indicare un gruppo di affezioni infiammatorie della cute caratterizzate in fase acuta da lesioni eritemato-vescicolari pruriginose
CLASSIFICAZIONE
Gli eczemi da contatto rappresentano circa il 60% di tutte le manifestazioni eczematose. Possono essere classificati in varie forme a seconda del meccanismo patogenetico. Fra gli eczemi di natura endogena sono annoverati la dermatite atopica, l'eczema disidrosico, l'eczema asteatosico e l'eczema da stasi. Gli eczemi di natura esogena sono la dermatite da contatto irritante e la dermatite allergica da contatto (DAC)
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO
La DAC si realizza con un meccanismo di ipersensibilità ritardata di IV tipo secondo la classificazione di Gell e Coombs. È la conseguenza di una reazione indesiderata del sistema immune a sostanze esogene chiamate apteni. Lo sviluppo di una risposta specifica a queste sostanze dipende da una serie di eventi che comprendono la capacità dell'aptene di penetrare all'interno della cute, l'attivazione delle cellule dendritiche, la generazione di epitopi per il riconoscimento da parte dei linfociti T. In individui già sensibilizzati il contatto con l'aptene in causa provoca l'immediato reclutamento di linfociti T effettori e di cellule natural killer i quali mediano il danno tissutale tramite il rilascio di citochine pro-infiammatorie ed il killing dei cheratinociti legati all'aptene.
EZIOLOGIA
La causa più comune di DAC è rappresentata dai metalli (nichel, cromo, cobalto), con una prevalenza di sensibilizzazione al nichel che in Italia arriva a sfiorare il 30% nelle donne ed il 10% negli uomini.
Le essenze profumate rappresentano, dopo i metalli, la causa più comune di DAC. Si tratta di sostanze presenti non solo nei profumi e nei cosmetici, ma anche nei detergenti, in prodotti per l'igiene della casa ed in medicamenti topici. Ad oggi l'industria utilizza fino a 3000 molecole profumate le quali vengono miscelate fra loro per ottenere l'odore desiderato; una fragranza può contenere fino a 300 molecole differenti. Altre sostanze che comunemente possono causare la DAC sono i conservanti, sostanze ad attività antimicrobica ed antimicotica che vengono aggiunte ai prodotti cosmetici al fine di evitarne la degradazione da parte di microorganismi. Fra i conservanti, le sostanze maggiormente sensibilizzanti sono rappresentate dagli isotiazolinoni (metil-isotiazolinone e metil-cloro-isotiazolinone). Fra gli apteni emergenti vanno invece citati gli acrilati, ormai noti sensibilizzanti da contatto in ambito extraoccupazionale (quando contenuti in protesi dentali o ortopediche, elettrodi per dispositivi medici, unghie artificiali) ed occupazionale (odontoiatri, odontotecnici, onicotecnici). Fra le varie fonti di sensibilizzazione, la principale è la presenza di acrilati nei cosmetici per uso ungueale (smalti, unghie artificiali): molti casi di dermatite allergica da contatto sono stati infatti segnalati in popolazione adulta, raramente negli adolescenti. Negli ultimi anni si è registrato un importante aumento di sensibilizzazione ad acrilati che ha portato a considerarlo un problema emergente.
CLINICA
Clinicamente la DAC può presentarsi con un polimorfismo sia eruttivo che evolutivo, con un quadro clinico che varierà a seconda del decorso e del sottotipo.
Ad ogni modo, il sintomo principale avvertito dal paziente affetto da DAC è il prurito. La sua insorgenza è contemporanea a quella delle lesioni cutanee; la sua intensità varia enormemente a seconda della estensione delle lesioni e di fattori individuali.
DIAGNOSI
La diagnosi di DAC si basa sul criteri clinico-anamnestici ed allergodiagnostici. Il criterio clinico-anamnestico orienta la diagnosi fornendo indici di presunzione che devono poi essere confermati tramite l'esecuzione dei test epicutanei.
TRATTAMENTO
La prima di linea di trattamento per la DAC è rappresentata dall'allontanamento dell'agente sensibilizzante. La terapia medica va poi modulata a seconda della gravità delle manifestazioni.
Nei casi lievi o moderati si preferisce adoperare una terapia topica basata su soluzioni disinfettanti e sull'applicazione di creme o unguenti cortisonici. Dopo la remissione delle lesioni è utile proseguire con l'applicazione di creme idratanti emollienti.
Qualora le manifestazioni della DAC siano più severe, la terapia topica può essere insufficiente. Pertanto, ci si deve avvalere di terapie sistemiche quali cortisonici o ciclosporina.
Paolo Romita, Clinica Dermatologica, Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana, Università degli studi di Bari "Aldo Moro"