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Annale Italiano 2005, anno 59, numero 1, Gennaio-Aprile

Cicatrice ipertrofica post-tatuaggio con henné: presentazione di un caso clinico

Paolo D. Pigatto, Lucretia A. Frasin, Elena Frigerio, Chiara Franchi, Giuliano Cainelli, Gianfranco Altomare

Viene riportato un caso di cicatrice ipertrofica comparsa dopo 3 mesi da una dermatite allergica da contatto (DAC) del braccio sinistro, osservata in un bambino di 7 anni, sottoposto 2 settimane prima a tatuaggio temporaneo con henné. I patch test hanno mostrato una reazione positiva a para-fenilendiamina e dispersi mix in 4a giornata. La presenza di cicatrice ipertrofica in seguito ad una DAC da henné in polisensibilizzato dimostra che il tatuaggio temporaneo, nato come alternativa sicura al tatuaggio permanente, non è privo di rischio di effetti collaterali permanenti.

Hypertrophic scar after temporary tattoo with henna: a case report.

A case of hypertrophic scar developed 3 months after allergic contact dermatitis (ACD) of left upper arm, at the site of application of a henna tattoo 2 weeks earlier, in a 7-year old boy is reported. Patch testing showed a positive reaction to paraphenylenediamine and disperse dyes on day 4. A hypertrophic scar following an ACD to henna with multiple sensitizations reveals that temporary tattoo, born as a safe alternative to permanent tattoos, has an increased risk of permanent side-effects.

Dermatite allergica da contatto diffusa e sensibilizzazione crociata indotta da tatuaggio con henné nera in un bambino

Luca Stingeni, Veronica Bellini

E? descritto il caso di un bambino di 9 anni che, 10 giorni dopo aver eseguito un tatuaggio temporaneo con henné sul braccio destro, ha presentato dermatite da contatto lichenoide seguita, a distanza di una settimana, da eruzione isomorfa agli arti e eczematosa al tronco. I patch test, eseguiti a più riprese dopo la remissione della sintomatologia, hanno documentato intense reazioni positive a para-fenilendiamina (PFD), composti del gruppo PARA e coloranti dispersi. Il caso ci è sembrato degno di segnalazione per: 1) l?estensione delle lesioni eczematose causate da PFD in un paziente di età pediatrica; 2) la morfologia polimorfa delle manifestazioni cutanee, in parte lichenoide e in parte eczematosa; 3) la rapida induzione della sensibilizzazione a PFD; 4) il numero delle reazioni ritardate positive crociate, potenzialmente in grado di condizionare la vita futura del piccolo paziente.

Diffuse allergic contact dermatitis and cross-sensitivity from tempor

A case of lichenoid contact dermatitis of right arm developed in a 9-year-old child 10 days after application of a temporary henna tattoo is reported. A widespread dermatitis, with lichenoid lesions on the limbs and with vesicles and papules on the trunk, appeared within 7 days. After lesion remission with topic corticosteroids and oral antihistamines, patch testing revealed intense positive reactions to para-phenylenediamine (PPD), some PARA group compounds and disperse textyle dyes. This case is remarkable because of: i) the extension of eczematous lesions caused from PPD in a child; ii) the lichenoid and eczematous morphology of the clinical picture; iii) the short lenght of induction phase of PPD sensitivity; iv) the number of delayed positive reactions, potentially able to condition next life of the child.

Dermatite occupazionale epidemica da Pyemotes ventricosus (Acari Pyemotidae)

Lorella Taddei, Mario Principato, Luciano Buttarini, Augusto Quercia

Viene descritta un?inusuale dermatite occupazionale epidemica da Pyemotes (P.) ventricosus, un acaro che ha causato lesioni eritemato-edemato-papulose al tronco e agli arti superiori in 10 lavoratori con mansioni di tipo impiegatizio, operanti in un moderno edificio adibito a uffici, ove erano presenti vecchi mobili di legno. P. ventricosus è un acaro ectoparassita di larve d?insetti, a loro volta parassitanti diverse specie di vegetali e il legno. La sua presenza in ambiente lavorativo è dovuta, in genere, all?introduzione di prodotti infestati dall?acaro ed è, pertanto, osservata in magazzinieri, scaricatori e falegnami. I casi da noi osservati inducono a valutare, tra i rischi aspecifici presenti in luoghi di lavoro indoor di uso non industriale, la possibile infestazione ambientale da parte di ectoparassiti.

Epidemic occupational dermatitis from Pyemotes ventricosus (Acari: Py

An unusual epidemic occupational Pyemotes (P.) ventricosus-induced dermatitis is described. 10 white-collar employees working in a modern office building evidenced mite-induced erythemato-edemato-papulous lesions in their trunk and upper limbs. P. ventricosus is an ectoparasite mite living on various plant and wood-parasitizing insect larvae. Its presence in indoor working environments is generally due to the introduction of mite-infested products and therefore warehousemen, unloaders and carpenters are the most affected workers. Our cases point out to the fact that, among other aspecific risks in non-industrial indoor workplaces, ectoparasites can also be a possible cause of environmental infestation.

Dermocosmesi in età pediatrica

Gianni Angelini, Domenico Bonamonte, Caterina Foti

I prodotti per la dermocosmesi in età pediatrica rivestono notevole importanza per il mantenimento della cute in condizioni ottimali. Gli stessi, infatti, oltre a dover soddisfare importanti criteri, quali purezza microbiologica, stabilità, efficacia e capacità minima di effetti avversi, devono rispondere ad alcuni importanti requisiti: materie prime pure, prodotto finito stabile, sicurezza tossicologica delle materie prime e del prodotto finito, facile spalmabilità, materie prime e prodotto finito non irritanti né allergizzanti, assenza di conservanti, coloranti e profumi (o profumi all?uopo ?formulati?). I dermocosmetici per l?età pediatrica devono inoltre tener conto dei progressivi aspetti morfologici e funzionali della cute infantile. Dalla nascita fino a 12-16 mesi di vita, infatti, la cute del neonato a termine presenta particolari caratteristiche (strato corneo sottile, secrezione sebacea ridotta e tendenza a livelli più elevati di pH), responsabili di una funzione barriera ridotta con maggiore vulnerabilità a influenze esogene fisiche, chimiche e microbiologiche. In questa prima fascia di età ed in presenza di cute sana è bene usare per la detersione del corpo prodotti ?non ionici?, più delicati e in grado di non irritare le mucose; gli stessi devono avere un pH intorno a 6. E? importante, soprattutto nel primo anno di età, che anche il detergente più delicato venga usato in piccola quantità e venga subito ed accuratamente rimosso dalla superficie cutanea mediante abbondante risciacquo con acqua. Per quanto riguarda lo shampoo, è bene non farne uso nel neonato. Si possono poi utilizzare prodotti il più possibile non aggressivi. Oltre che di prodotti per la detersione, la cute infantile ha bisogno di prodotti a funzione emolliente. Nel primo anno di vita ed in presenza di cute sana, gli ?oli in acqua? costituiscono gli emollienti più usati. Dal 2° anno di vita e per tutta l?età scolare, in condizioni di cute normale, si possono continuare ad usare gli stessi detergenti ed emollienti impiegati durante il primo anno di vita. Nell?età della pubertà, invece, i prodotti di igiene e di cosmesi debbono adattarsi alle modificazi oni fisiologiche della cute a questa età. Negli adolescenti, inoltre, bisogna tener conto anche del crescente interesse per la cosmesi decorativa. In vari momenti dell?età infantile e per motivi diversi la cute può presentare alterazioni morfofunzionali che richiedono specifici trattamenti cosmetici. Le condizioni di cute malata di più frequente osservazione sono quelle del neonato prematuro, degli ?eritemi del neonato?, della ?desquamazione lamellare fisiologica del neonato?, della dermatite da pannolini e della xerosi da cause varie (più spesso in presenza di dermatite atopica). Nel prematuro, a causa dell?immaturità architettonica e biochimica dell?epidermide, predomina uno stato di xerosi; in queste condizioni ed in presenza di cute secca atopica è fondamentale l?uso di opportuni emollienti, soprattutto del tipo ?acqua in olio?, anche più volte al giorno se necessario. In caso di dermatite da pannolini, allo scopo di prevenire le recidive, si possono usare emollienti idrorepellenti. Per quanto riguarda la detersione dei bambini con dermatite atopica si possono utilizzare gli stessi detergenti ?non ionici? consigliati durante il primo anno di vita; è però necessario che il bagno o la doccia siano brevi e che subito dopo, quando la pelle è ancora umida, venga applicato un emolliente su tutta la superficie cutanea

Skin cosmetics in pediatric age

Cosmetic skin products for children are very important and widely used to maintain the skin in optimal conditions. In addition to fulfilling various essential criteria, such as microbiological purity, stability, efficacy and minimal risk of adverse effects, they must comply with a number of basic requisites: pure raw materials, stable finished product, toxicological safety of the raw materials and finished product, easy spreading power, non irritant or sensitizing raw materials or finished product, absence of preservatives, dyes and fragrances (or ?specifically formulated? perfumes). The production of cosmetic products for the pediatric age must also take into account the progressive morpho- logical and functional development of the child?s skin. From birth until 12-16 months of life, in fact, the term newborn infant?s skin features particular characteristics (thin corneal layer, reduced sebaceous secretion and a tendency to higher pH levels) which reduce the skin?s barrier function and cause it to be more vulnerable to exogenous physical, chemical and microbiological influences. In this first age bracket and in the presence of healthy skin, it is best to clean the skin with ?non ionic?, more delicate products which will not irritate the mucosa; they must have a pH of about 6. It is important to use only small quantities of detergent, especially in the first year of age, and they must be quickly and accurately removed from the skin surface by abundant rinsing in water. It is best to avoid shampoo in newborns. All the products used must be as non aggressive as possible. In addition to detergent products, the child?s skin needs emollients. In the first year of life and in presence of healthy skin, ?oils in water? are the skin softeners most often adopted. As from the second year and throughout school age, in normal skin conditions the same detergents and skin softeners used in the first year of life can be continued. Instead, during puberty all hygiene and cosmetic products must be adapted to the physiological changes that occur in the skin at this age. In adolescents, moreover, the growing interest in the decorative effects of cosmetics must be borne in mind. However, at various times in childhood and for different reasons the skin can present morpho-functional alterations requiring specific cosmetic treatments. The skin disorders most frequently observed are those of the premature infant, ?newborn erythema?, ?newborn physiological lamellar desquamation?, napkin rash and xerosis due to various causes (most frequently in presence of atopic dermatitis). In the premature infant, due to the architectural and biochemical immaturity of the skin, the state of xerosis is predominant. In these condi- tions and in presence of dry atopic skin it is essential to use suitable emollients, especially of water in oil type, several times a day if necessary. In the case of napkin rash, water-repellent emollients can be used to prevent recurrence. The same ?non ionic? detergents advised for use in the first year of life can be used in children with atopic dermatitis; however, the bath or shower must be necessarily brief and with the skin still damp, an emollient must be applied all over the skin surface.

Il lupus eritematoso farmaco-indotto

Aurora Parodi, Rosella Gallo

Per lupus eritematoso (LE) farmaco-indotto si intende una sindrome lupica scatenata dall?assunzione di determinati farmaci. Ne sono stati descritti 2 tipi: un LE farmaco-indotto classico, e, più recentemente, un LE farmaco-indotto a prevalente espressione cutanea. Il primo è caratterizzato da sintomi sistemici, in genere modesti, mentre l?interessamento cutaneo è raro, ed è associato alla positività degli anticorpi anti-istoni. Il secondo ricorda il LE subacuto cutaneo e si associa alla positività degli anticorpi anti-SSA/Ro e, in minor misura, anti-SSB/La. La reale prevalenza del LE farmaco-indotto non è nota, ma si stima che negli USA circa il 5% dei casi di LE siano indotti da farmaci. Rispetto al LE idiopatico, l?età media è più elevata e la prevalenza del sesso femminile sul sesso maschile è modesta. I farmaci capaci di indurre LE sono numerosi e comprendono, per esempio, antibiotici ed antipertensivi di larga diffusione. E? importante saper riconoscere questa associazione nella pratica clinica, anche perché la sospensione del farmaco incriminato porta in genere a completa risoluzione dei sintomi nell?arco di alcune settimane, mentre la positività degli auto-anticorpi può persistere a lungo. Il sospetto diagnostico si fonda sulla stretta associazione temporale tra l?introduzione del farmaco e la comparsa dei sintomi. E? ovviamente importante evitare di prescrivere questi farmaci a pazienti con LE idiopatico.

Drug-induced lupus erythematosus.

Drug-induced lupus erythematosus (DILE) is a lupus-like syndrome which can be triggered by the intake of a number of specific drugs. Two clinical subtypes have been described: classic DILE and, more recently, DILE with prevalent cutaneous manifestations. The former is characterized by systemic symptoms, with rare cutaneous involvement, and is associated with anti-histone autoantibodies. The latter resembles subacute systemic lupus and is associated with anti-SSA/Ro and, sometimes, anti-SSB/La autoantibodies. The real prevalence of DILE is unknown, but in the USA about 5% of all lupus erythematosus cases are thought to be drug induced. As compared to idiopathic lupus, the patients are older and there is no significant female prevalence. A huge number of drugs, including several widely prescribed antibiotics and anti-hypertensive agents, have been associated with the induction of lupus symptoms, both systemic and cutaneous, and it is important to be able to recognize this association in the clinical practice. In fact, stopping the drug will usually result in complete remission of the symptoms within few weeks, while circulating auto-antibodies can persist for months. The diagnosis can be suspected based on the temporal correlation between the onset of the disease and the drug intake. It is of course important to avoid prescribing these drugs to patients affected by idiopathic lupus. We describe 3 typical DILE cases: one of classic DILE induced by minocycline, and 2 of subacute systemic lupus-like DILE induced by thiazides.

La prevalenza della sensibilizzazione da contatto al latice in pazienti consecutivi sottoposti a patch test

Paolo Lisi, Luca Stingeni, Rossano Hermes Valsecchi, Caterina Foti, Antonio Cristaudo, Paolo Daniele Pigatto, Nicola Balato, Simona Pelliccia

Introduzione: i guanti di gomma naturale e in particolare i loro additivi sono una delle cause più comuni di dermatite allergica da contatto in molti settori lavorativi. Obiettivi: scopo del presente lavoro è stato quello di valutare la prevalenza delle reazioni ritardate al latice in pazienti consecutivi sottoposti a patch test. Materiali e metodi: sono stati saggiati, mediante patch test, 2 estratti di latice, a diverso contenuto in proteine (rispettivamente 0,48 e 1,28 mg/ml), privi di ammoniaca e veicolati in vaselina al 10%. Lo studio è stato condotto in 2 fasi: durante la prima sono stati testati 695 pazienti con dermatiti eczematose di natura varia, mentre nella seconda 312 soggetti con dermatite da contatto cronica delle mani, che utilizzavano ripetutamente guanti di latice. Sono stati esclusi i pazienti che riferivano orticaria da contatto da latice. In tutti è stata pure saggiata una serie di additivi della gomma; in quelli con patch test positivo al latice è stato pure eseguito prick test con un estratto di latice. Risultati: reazioni debolmente positive o dubbie sono state rinvenute in 5 dei soggetti indagati nella prima fase (0,7%) e in 2 di quelli della seconda (0,6%); nessuno di questi mostrava reazioni positive agli additivi della gomma o al prick test con latice. Conclusioni: in considerazione della non frequente sensibilizzazione ritardata al latice di gomma naturale, la inclusione di questa sostanza nella serie standard non sembra al momento giustificata. Saranno tuttavia necessari ulteriori studi per spiegare la segnalata diversa frequenza di reazioni positive al patch test con latice, indagando soprattutto i pazienti che usano costantemente i guanti e che sono affetti da dermatite da contatto cronica delle mani.

Latex contact sensitivity prevalence in consecutively patch tested pat

Background: natural rubber latex gloves and mainly their chemical additives are one of the most common causes of allergic contact dermatitis in many occupations. Objective: the aim of this study was to investigate the prevalence of delayed reactions to latex in consecutively patch tested patients. Materials and methods: 2 non-ammoniated latex extracts in 10% petrolatum, with different protein contents (0.48 and 1.28 mg/ml), and a series of latex additives were patch tested. The study was carried out in 2 phases: 695 patients with eczematous dermatitis and 312 subjects with chronic hand dermatitis who frequently used rubber gloves were investigated, respectively during the first and second period. Patients with a personal history of latex contact urticaria were excluded. Those with a positive path test reaction to latex were also prick tested. Results: no strongly positive or doubtful reactions were observed in 5 of the subjects investigated during the first phase (0.7%) and in 2 of those of second phase (0.6%). None of these showed positive reactions to latex additives patches or latex prick test. Conclusions: as delayed sensitivity to natural rubber latex is not frequent, its inclusion in the standard patch test series at present is not justified. Further studies will be needed to explain the reported differences in frequency of positive patch test reactions to latex, examining above all patients who use very often rubber gloves and suffer from chronic contact dermatitis of the hands.

La risposta cutanea dermografica nei pazienti con orticaria o psoriasi

Fabio Ayala, Anna Maria Di Maso

Introduzione: fra tutte le orticarie (O), acute o croniche, quelle fisiche rappresentano circa il 20% e l?O dermografica è la forma più comune. Sia in pazienti con O sia in pazienti con psoriasi stimoli meccanici vari che agiscono sulla cute possono determinare la comparsa di manifestazioni cutanee isomorfe. Obiettivo: scopo dello studio è stato quello di valutare la reattività cutanea a stimoli meccanici, indotti con un dermatografometro, sia in pazienti con O sia in pazienti con psoriasi. Materiali e metodi: sono stati esaminati 65 pazienti con O, 40 pazienti con psoriasi, 48 soggetti di controllo e 42 pazienti con dermopatie diverse. Risultati: dei 26 pazienti con O fisica, tutti i 10 con O dermografica avevano test dermografico positivo, così come alcuni pazienti con O fisica di altra natura (O da pressione: 3 su 6; O da freddo: 1 su 3; O colinergica: 2 su 5)e con O idiopatica (9 su 29). 10 dei 40 pazienti con psoriasi (25%) reagivano con un pomfo lineare al test con dermatografometro, ma solo un terzo di questi rispondeva a stimoli pressori ritenuti al di sotto dei limiti della norma (≤9 unità arbitrarie). I risultati non evidenziavano differenze statisticamente significative fra pazienti con psoriasi e popolazione di controllo. Anche 5 dei 42 pazienti con dermopatie diverse da orticaria o psoriasi (dermatite allergica da contatto, dermatite da contatto irritante, vitiligine, ittiosi) rispondevano al test dermografico, così come 9 dei 48 soggetti della popolazione di controllo.

Dermographism in patients with urticaria or psoriasis

Background: physical urticarias (Us) represent about 20% of all cases of acute or chronic Us. Among these patients, the most common are those affected by immediate dermographism. In patients affected with U and in those with psoriasis different mechanical injuries can induce cutaneous lesions represented, respectively, by wheals and psoriatic lesions. Objective: our purpose was to evaluate the skin response to mechanical stimulation obtained by a dermographometer in patients with different forms of U or psoriasis. Material and methods: 65 subjects affected with U, 40 with psoriasis, 48 control subjects and 42 patients with different cutaneous disorders, where any fundamental role could be attributed to mast cells, were evaluated. Results: on testing with a dermographometer, in all patients with dermographic U a linear wheal appeared in a few minutes. A similar positive response was obtained in 3 of 6 patients with pressure U, 1 of 3 with cold U, and 2 of 5 with cholinergic U. 9 of 29 subjects with idiopathic U reacted in the same way, too. In patients with psoriasis 10 of 40 positive responses with the instrument were obtained. Nevertheless, only one third of them reacted to pressures below normal limits (≤9 arbitrary units). Therefore, in this study psoriatic patients? response did not differ from that of control subjects. No abnormal response was also observed in the group of patients with other cutaneous disorders (allergic contact dermatitis, irritant contact dermatitis, vitiligo, icthyosis)

Para-fenilendiamina e tatuaggi: descrizione di tre casi clinici e revisione della letteratura

Caterina Foti, Domenico Bonamonte, Anna Conserva, Claudia Casulli, Gianni Angelini

I tatuaggi temporanei all?henné, originari delle popolazioni asiatiche e africane, rappresentano oramai una pratica estremamente diffusa anche fra gli europei, soprattutto in occasione delle vacanze estive. Parallelamente alla diffusione di tale procedura, giungono alla nostra osservazione sempre più spesso casi di reazioni allergiche a questi tatuaggi. Para-fenilendiamina (PFD), comunemente aggiunta alla polvere di henné per rendere più scuro il disegno e per ridurre il tempo di fissazione, è responsabile della maggior parte delle reazioni da tatuaggi temporanei all?henné, essendo quest?ultimo scarsamente sensibilizzante. L?allergia ai tatuaggi si manifesta generalmente con una reazione eczematosa locale associata a prurito, che insorge dopo alcuni giorni dall?effettuazione degli stessi, meno frequentemente con eruzioni generalizzate, talvolta eritema multiforme-simili. Possibili evoluzioni comprendono esiti iper- o ipopigmentari, lesioni lichenoidi, cicatrici discromiche o ipertrofiche. Vengono presentati 3 soggetti italiani che, in occasione delle vacanze, si sono sottoposti a tatuaggi temporanei all?henné e che hanno sviluppato una dermatite allergica da contatto da PFD con esiti persistenti discromici e lichenoidi

Para-phenylenediamine and tattoos: report of three clinical cases and

Temporary henna tattoos, traditional skin decorations among Asian and African populations, represent nowadays a common practice among Europeans, in particular during the holiday seasons. At the same time, reports of delayed allergic reactions to this kind of tattoos have become more and more frequent. Para-phenylenediamine (PPD), which is commonly added to henna powder to improving the pattern definition and to reduce the time of fixing, causes the majority of allergic contact reactions to henna tattoos. In fact, henna would otherwise be a very rare sensitizer. Contact allergy to henna tattoos generally occurs with an eczematous reaction accompanied by itching, localized at the site of the tattoo after some days since being made, less frequently with systemic eruption, sometimes erythema multiforme-like. Long-term sequelae include hyperpigmentation or hypopigmentation, lichenoid lesions or ipertrofic scars. The observation of 3 Italian subjects, who after a temporary henna tattoos during vacations, developed an allergic contact dermatitis to PPD with prolonged dyscromic or lichenoid reactions is reported.