You are using an outdated browser. For a faster, safer browsing experience, upgrade for free today.

Annale Italiano 2008, anno 62, numero 1, Gennaio-Aprile

Dermatite da contatto professionale da octilisotiazolinone in operaio tessile tintore

Maria Cristina Acciai, Achille Sertoli, Emilia Vanni, Vincenzo Maria Calabretta, Carlo Carnevali

Un operaio tessile di 32 anni, addetto al reparto tintoria, dopo essere entrato in contatto per circa 30 min, a mani nude, con pezze di tessuto impregnate di tintura addizionata con il prodotto Acticide W 200® (a base di octilisotiazolinone), utilizzato per la prima volta nel ciclo lavorativo, manifestava una dermatite acuta delle mani che rendeva necessario l?allontanamento dal lavoro, senza peraltro recidivare alla ripresa dello stesso, in quanto l?uso dell?additivo era stato immediatamente sospeso. I patch test con gli apteni della serie standard SIDAPA 2005, della serie addizionale Industria tessile e delle confezioni (comprendente anche i principali biocidi industriali) e con materiale fornito dal paziente (Acticide W 200®) documentavano la sensibilizzazione a potassio bicromato, cromo tricloruro, reattivo blu 238, octilisotiazolinone e Acticide W 200® allo 0,1 e 0,2% sia in acqua che in vaselina. Si segnala il caso per la rarità della sensibilizzazione ad octilisotiazolinone, per la non concomitanza di sensibilizzazione a Kathon CG® e per il fatto che un unico contatto, concentrato nel tempo, sia stato sufficiente ad indurre la sensibilizzazione. Si discute inoltre sulla possibilità di inquadramento del caso come infortunio lavorativo piuttosto che come malattia professionale

Occupational contact dermatitis by octyl isothiazolinone in dyeing textile worker

A 32-year-old man who worked in the dyeing sector of a textile industry, was assigned to the preparation and pouring of dye mixtures into the flows (machines for dyeing cloth) and to sewing the bolts of cloth. He reported acute palmar dermatitis during his shift after he had had bare handed contact for 30 minutes with the bolts of cloth which were soaked in dye. This dye had Acticide W 200® (made with octyl isothiazolinone), added to it and it was the first time it had been used in the manufacturing process. The worker was removed from work for about 15 days. When he started work again he had no relapse because the employer had immediately stopped using the additive. Patch tests with the SIDAPA 2005 standard series, textile and clothing industry additional series (including also the main industrial biocydes) and with material supplied by the patient (Acticide W200®) were positive to potassium dichromate, chrome triclorure, reactive blue 238, octyl isothiazolinone and Acticide W200® 0.1 and 0.2% in water and in petrolatum. The case is reported because of the rare occurrence of sensitivity to octyl isothia- zolinone, the not concurrent sensitivity to Kathon CG® and because a single contact, chronologically concentrat- ed, was sufficient to cause sensitivity. The possible classification of the case as a work casualty rather than a professional disease is also discussed.

Efficacia e tollerabilità di una crema isolante e riparatrice in soggetti con dermatite da contatto delle mani

Antonio Cristaudo, Anna Conserva, Agnes Gougerot, Toni Marius A. Ionesco, Anne Marie Matta , Marcello Pellicano, Enzo Berardesca

Introduzione: la funzione barriera svolta dalla cute nei confronti dell?ambiente esterno, spesso non è sufficiente. In questi casi può essere opportuno utilizzare prodotti che impediscano il suo danneggiamento o che ne promuovano la pronta ricostituzione. Scopo dello studio è stato quello di valutare, in soggetti affetti da dermatite da contatto delle mani, l?efficacia e la tollerabilità di una crema* isolante e riparatrice a base di Poly-2p®, in cui l?associazione di due polimeri (pirrolidone e fosforilcolina) garantisce un?efficace azione protettiva. Materiali e metodi: 24 soggetti sono stati sottoposti a due visite dermatologiche di controllo, una all?inclusione (V1) e l?altra (V2) dopo 30 giorni. In V1 veniva valutata sia la gravità del quadro clinico (eritema, xerosi, desquamazione, fissurazioni, prurito), da parte del medico e del paziente, sia l?estensione, attraverso uno score visivo (con valori da 0 a 4). Ai pazienti si consigliava di applicare la crema almeno 5 volte al giorno per 30 giorni. In V2 erano valutate le variazioni delle manifestazioni cliniche, la tollerabilità, l?adesione alla prescrizione, le qualità cosmetiche e l?indice di soddisfazione da parte dei pazienti. Risultati: 22 dei 24 soggetti hanno terminato lo studio. Nessuno ha manifestato reazioni avverse. I risultati hanno messo in evidenza un miglioramento statisticamente significativo (p<0,001) tra V1 e V2,relativamente sia all?estensione sia alla gravità delle lesioni. La tollerabilità è stata giudicata eccellente da parte di 21 soggetti e buona da uno. Gli stessi soggetti si sono dichiarati soddisfatti relativamente a efficacia e qualità cosmetiche della crema. In conclusione lo studio ha messo in evidenza che la crema, quando applicata in modo regolare e continuo, è efficace e ben tollerata e le sue qualità sono apprezzate dai pazienti.

Efficacy and tolerability of a barrier cream in subjects with hand contact dermatitis.

Contact der- matitis of the hands is a chronic and difficult to treat skin condition. A new generation of barrier creams based on polymers have been proven to be effective in the decrease of allergens and irritants that pene- trate human skin. Poly-2p® is an association of pyrrolidone and phosphorylcholine polymers within a W/O emulsion, which acts as a barrier complex, insulating and repairing stratum corneum. The purpose of this study was to evaluate the efficacy, tolerability and cosmetic properties of this new isolating and restoring cream* under usual conditions of use and over a period of one month, in patients with contact dermatitis of the hands. Two visits were scheduled V1 (D0) and V2 (D30). Clinical features including a description of the lesions, product tolerability as well as the cream?s cosmetic properties and subject compliance with treat- ment were recorded at both visits. 24 subjects, eight males and 16 females, aged between 18 and 58 (average 41.7) from a variety of occupations (waiters, mechanics, office workers) were included in the study. Person- al history of atopy was present in 12.5% of the patients. 29.2% of the subjects had used cosmetic products during the previous 4-5 weeks and 66.7% were under medical treatment. Subjects usually washed their hands 20 to 40 times a day or more in 33% of cases. The cream was applied at least five times a day for 30 days. None of the patients experienced any adverse reactions. The results showed a statistically significant improvement (p<0,001) from V1 to V2 relative to the extent and the severity of the lesions. The global severity decreased statistically in all patients. Symptoms intensity and frequency (burn, itching, redness, dryness, scaling) decreased significantly during the study. The safety was judged excellent in more than 95% of cases. The majority of patients were satisfied with the efficacy and the cosmetic qualities of the cream. All the patients expressed their intention to continue using the cream. In conclusion, this study has demonstrated that this cream, when applied regularly and continuously is effective, well tolerated and appreciated by the patients.

Le interazioni tra farmaci nei pazienti dermatologici in età geriatrica

Paolo Lisi

Gli anziani sono tra i maggiori consumatori di farmaci in tutto il mondo. La contemporanea somministrazione di due o più farmaci con differente azione farmacologica o di due farmaci che esplicano la stessa azione farmacologica ma con meccanismi diversi può causare effetti indesiderati per potenziamento o per riduzione/annullamento dell?azione farmacologica di uno dei due composti, ma anche reazioni avverse inattese. La successiva risomministrazione singola dei farmaci non determina recidiva delle manifestazioni cliniche. In questo ambito sono da includere anche le possibili interazioni tra farmaci e alimenti, alcol, fumo di sigaretta e prodotti naturali a base di erbe. Le interazioni tra farmaci sarebbero responsabili del 2,8% dei ricoveri ospedalieri, che sono più frequenti nei pazienti di età geriatrica. La somministrazione contemporanea di più di quattro farmaci negli anziani ospedalizzati aumenta il rischio di reazioni avverse di circa 3 volte. Tutto ciò è da ricondurre ai cambiamenti fisiologici legati all?età che si ripercuotono negativamente sulla distribuzione dei farmaci nei tessuti e sulle vie di eliminazione degli stessi, ma anche alle comorbilità, al diverso tipo di farmaci che i pazienti anziani assumono e ai trattamenti polifarmacologici. Le interazioni tra farmaci riconoscono meccanismi patogenetici diversi, legati alla tre fasi con le quali una sostanza, introdotta nel nostro organismo a scopo terapeutico, esplica il suo effetto farmacologico. Esse pertanto possono essere di tipo farmaceutico, farmacocinetico (da alterazioni dell?assorbimento gastrointestinale, del legame alle proteine e della distribuzione, della degradazione metabolica e dell?eliminazione) e farmacodinamico. Le interazioni di maggiore interesse dermatologico, tuttavia, sono quelle di tipo metabolico, con coinvolgimento selettivo degli enzimi del citocromo P450 (CYP) e in particolare dell?isoenzima CYP3A4. Possono essere pure implicate le subfamiglie 1A (isoenzimi A2, A5 e A7) e 2D (isoenzima D6), così come la glicoproteina P e i polimorfismi genici. Antistaminici, antifungini (sia allilaminici che azoici), antibiotici antibatterici (tetracicline, macrolidi, chinolonici), sulfonamidi, metotrexato, ciclosporina e retinoidi sono i farmaci più spesso coinvolti

Drug interactions in elderly dermatological patients.

All over the world the elderly consume the most medication, particularly agents for cardiovascular, gastrointestinal and central nervous system diseases as well as analgesic compounds and laxatives. The concurrent administration of two or more drugs with different pharmacological actions or the simultaneous use of two drugs with the same pharmacological action but with different mechanisms may cause undesirable side effects due to the increase or the decrease/neutralization of the pharmacological action of one of the two compounds. There may also be unexpected adverse reactions. The clinical manifestations are not observed if each drug is administered separately. The interactions between drugs and food, alcohol, cigarette smoke and herbal natural products should also be considered. Drug-drug interactions may be responsible for up to 2.8% of hospital admissions, which are more frequent in the elderly than in young and middle-aged adults. The concomitant administration of more than four drugs in older hos- pitalized patients almost trebles the risk of adverse effects. All this is due to the age-related physiological changes that negatively influence not only the distribution of drugs into the tissues but also the way the drugs are eliminated. Other factors are the presence of comorbidities, the different type of medications used by elderly people and polypharmacy. The pathogenetic mechanisms of drug interactions are different because they rely on the three phases through which a drug introduced acts pharmacologically. Therefore, drug interactions may be pharmaceutical, pharmacokinetic (in which gastrointestinal absorption, plasma protein binding and distribution, metabolism and elimination can be affected) or pharmacodynamic (in which pharmacological effect is altered). However, the most clinically important drug interactions in dermatological practice are caused by alterations in drug metabolism, with selective involvement of cytochrome P450 (CYP) enzymes and in particular of the isoenzyme CYP3A4. The subfamilies 1A (isoenzymes A2, A5 and A7) e 2D (isoenzyme D6), P-glycoprotein and genetic polymorphisms are less frequently implicated. H1 -antihistamines, antifungals (both allylamines and azoles), antibacterial antibiotics (tetracyclines, macrolides, quinolones), sulphonamides, methotrexate, cyclosporine and retinoids are the most frequently involved drugs.

Valutazione predittiva della tollerabilità in condizioni estreme e d?uso di cosmetici a base di fever- few

Domenico Bonamonte, Giovanni Profeta, Valentina Scrimieri, Gianni Angelini

La ?cute sensibile?, una condizione di iperreattività cutanea (in particolare del volto) indotta da fattori chimico-fisici vari, necessita di prodotti cosmetici specifici ad azione lenitiva e antinfiammatoria. Al riguardo sono stati appositamente formulati alcuni prodotti (già in commercio) a base di estratto di fiori di Chrysanthemum (C.) parthenium, universalmente noto con il nome di ?feverfew? o matricaria comune*. Notoriamente, questa pianta, dell?ordine delle Compositae, contiene molti componenti, non tutti finora isolati e caratterizzati, fra cui lattoni sesquiterpeni (partenolide), oli volatili, sesquiterpeni, tannini e monoterpeni. L?estratto di C. parthenium è da secoli noto per le sue proprietà medicinali (febbrifugo, azione antinfiammatoria, antielmintica e digestiva, cura e prevenzione dell?emicrania) quando assunto per bocca. Detto estratto, sostanzialmente privo di partenolide, un α-lattone γ-insaturo notoriamente sensibilizzante, è stato impiegato per preparati topici. L?attività dell?estratto departenolidizzato è stata supportata da vari studi che ne hanno valutato le attività immunomodulante e antinfiammatoria. Il presente studio ha valutato la tollerabilità di tre prodotti per il viso: una crema idratante intensiva da notte, una crema idratante da giorno con SPF 10 ed una lozione detergente lenitiva. Il protocollo di studio ha previsto la valutazione della tollerabilità dei tre prodotti finiti in condizioni varie: estreme, mediante impiego dei patch test (a lettura dopo 30 min e ritardata) e d?uso, mediante il ROAT (Repeated Open Application Test). Lo studio è stato condotto su un ?numero logico? di soggetti con cute sensibile, alcuni dei quali affetti da dermatite da contatto irritante o allergica, oppure da dermatite atopica. In 40 soggetti sono stati eseguiti i patch test. Il ROAT è stato effettuato in 30 dei 40 soggetti: in ogni soggetto sono stati valutati due prodotti. Il protocollo di studio prevedeva inoltre che in caso di risposte positive, indipendentemente dal meccanismo patogenetico, sarebbero stati svolti ulteriori test con i singoli componenti dei tre prodotti, al fine di evidenziare la causalità delle eventuali reazioni. I patch test non hanno evidenziato risposte sia di tipo orticarioso (lettura a 30 min) che irritativo o allergico (lettura a 72 h). Il ROAT, della durata di 7 giorni, non ha indotto in nessun caso reazioni soggettive (prurito, disestesie, bruciore) o obiettive (lesioni eczematose). In conclusione, lo studio, condotto su di un numero appropriato di soggetti, ha evidenziato un?ottima tollerabilità dei tre prodotti, i quali presentano altresì una formulazione controllata secondo la normativa vigente, per quel che riguarda i componenti, le prove di stabilità e il contenuto in nichel (dell?ordine di poche unità di ppb nei prodotti finiti).

Predictive assessment of the tolerability in use and in extreme conditions of the cosmetic products with a feverfew base

"Sensitive skin" is a condition of cutaneous hyperreactivity (particularly of the face) which is induced by various chemical-physical factors and requires specific cosmetic products with soothing and anti-inflammatory action. In this regard, some products (currently available on the market) have been formulated containing an extract of Chrysanthemum (C.) parthenium flowers, generally known by the name of "feverfew" or common matricaria*. This plant of the Compositae family contains many components, not all of which have yet been isolated and characterized, including sesquiterpene lactones (parthenolide), vola- tile oils, sesquiterpenes, tannins and monoterpenes. Extract of C. parthenium has been known for centu- ries for its medicinal properties (febricide, anti-inflammatory, antihelminthic and digestive actions, treat- ment and prevention of migraine) when taken orally. This extract is substantially devoid of parthenolide which is an α-unsaturated γ-lactone well known for its sensitising action, and has been used for topical application. The activity of this hapten-free extract has been supported by various studies that have ap- praised its immunomodulating and anti-inflammatory activities. In the present study we assessed the tolerance of an intensive night moisturizing cream, a moisturizing day cream with SPF 10 and a soothing cleansing lotion. The study protocol stipulated assessment of the tolerance to the three products in differ- ent conditions: extreme conditions employing patch tests (reading after 30 mins and 72 hrs), and normal usage, tested by the ROAT (Repeated Open Application Test). The study was carried out on 40 subjects with sensitive skin, some of whom suffer from skin affections such as irritant or allergic contact dermatitis, or atopic dermatitis. Patch tests were performed on 40 subjects. ROAT was performed in 30 of the 40 subjects and two products were assessed on each subject. In cases of positive reactions, regardless of the pathoge- netic mechanism, further tests would be made with the single components of the three products in order to investigate the causal mechanism of such reactions. Patch tests did not elicit reactions of either urticarious (reading at 30 mins) or irritant or allergic type (reading at 72 hrs). ROAT, lasting 7 days, did not induce any subjective (itching, dysesthesia, burning) or objective (eczematous lesions) reactions. In conclusion, this study, conducted on a sample of 40 subjects, has demonstrated a very good tolerance of the three products, whose formulation has also been checked for compliance with the legal norms in current force, as regards the components, stability tests and the nickel content (of the order of few units of ppb in the end products)

Dermatite allergica da contatto professionale da impugnatura di penna in gomma nera

Monica Corazza, Federica Osti, Maria Rosaria Zampino, Nikla Baricordi, Simonetta Benetti, Annarosa Virgili

È noto che la parafenilendiamina (PFD) è un agente vulcanizzante della gomma nera e che oggetti in gomma nera sono fonte di DAC professionali. È stato dimostrato che il contatto giornaliero ripetuto con oggetti contenenti PFD in basse concentrazioni ha lo stesso potere allergizzante di una singola esposizione all?allergene ad alte dosi in pazienti sensibilizzati. Viene descritto il caso di una paziente, disegnatrice di arredamento, sensibilizzata a PFD, affetta da DAC causata dall?impugnatura di una matita in gomma nera. Analisi chimiche successive hanno dimostrato la presenza di piccole quantità di prodotti di degradazione di PFD all?interno dell?impugnatura di gomma nera.

Occupational allergic contact dermatitis due to a black rubber pencil grip

Para-phenylenediamine (PPD) is a well known vulcanizing agent of black rubber. Objects containing black rubber are often the cause of occupational allergic contact dermatitis. Repeated daily contact with articles containing PPD at low concentration can be equivalent to a single higher-dose exposure to PPD and may cause allergic contact dermatitis in sensitized patients. A case of a 26-year-old office worker in a furniture store, affected by allergic contact dermatitis which was caused by a black rubber pencil grip is reported. The patient was sensitized to PPD. Chemical analyses demonstrated that small quantities of PPD degradation products were present in the patient?s rubber pencil grip

Studio della tollerabilità di una linea di antisolari in condizioni d?uso e estreme

Domenico Bonamonte, Caterina Foti, Anna Conserva, Giovanni Profeta and Gianni Angelini

Introduzione: l?esposizione al sole è la causa principale della fotocarcinogenesi, del fotoinvecchiamento e delle fotodermatosi, e pertanto la fotoprotezione rappresenta un importantissimo traguardo. In una campagna di prevenzione del cancro cutaneo debbono essere adottate precise misure comportamentali, quali riduzione dell?esposizione al sole al minimo, abiti protettivi e antisolari. La ricerca scientifica oggi è orientata verso la ottimizzazione di questi ultimi prodotti che, oltre a essere efficaci nella fotoprotezione, devono anche dimostrare di essere il più possibile esenti da reazioni avverse. Al riguardo, sono stati appositamente formulati alcuni antisolari per adulti e bambini con ampio spettro di fotoprotezione dai raggi ultravioletti A e B. Obiettivo: il presente studio ha valutato la tollerabilità di cinque antisolari*: uno spray solare SPF 20, un latte solare SPF 30, un latte solare SPF 50+, un latte solare baby SPF 30 ed un latte solare baby SPF 50+. Materiali e metodi: il protocollo di studio ha previsto la valutazione della tollerabilità dei cinque prodotti finiti in condizioni varie: estreme, mediante impiego dei patch (a lettura dopo 30 mins e dopo 48 h) e dei fotopatch test (a lettura dopo 72 h), e di uso, mediante il ROAT. Lo studio è stato condotto su un ?numero logico? di soggetti con cute sensibile, alcuni dei quali affetti da dermatite allergica da contatto o da manifestazioni varie di atopia. I patch e i fotopatch test sono stati eseguiti in 30 soggetti. Il ROAT è stato effettuato negli stessi soggetti ed in ulteriori 20 soggetti: in ogni soggetto sono stati valutati due prodotti. Il protocollo di studio prevedeva che in caso di risposte positive, indipendentemente dal meccanismo patogenetico delle stesse, sarebbero stati svolti ulteriori test con i singoli componenti dei cinque prodotti, al fine di evidenziare la causalità delle eventuali reazioni avverse. Risultati: i patch test non hanno evidenziato risposte sia di tipo orticarioso (lettura a 30 minuti) che irritativo o allergico (lettura a 48 ore) e i fotopatch test non hanno evidenziato risposte di tipo fotoirritativo o fotoallergico. Il ROAT, della durata di 7 giorni, non ha indotto in nessun caso reazioni soggettive (prurito, disestesie, bruciore) o obiettive (lesioni eczematose). In conclusione, lo studio, condotto su di un numero appropriato di soggetti ed in condizioni varie, ha evidenziato un?ottima tollerabilità dei cinque prodotti, i quali presentano altresì una formulazione controllata con protettori solari organici ed inorganici ad ampio spettro d?azione nei confronti delle radiazioni ultraviolette.

Study of the tolerability in use and in extreme conditions of a suncare products line

ntroduction: exposure to the sun is the main cause of photocarcinogenesis, photoaging and pho- todermatoses, so photoprotection is an extremely important goal. In a campaign for the prevention of skin cancer, the importance of adopting particular behavioural measures, such as reducing exposure to the sun to a minimum, wearing protective clothing and applying sunscreens, needs to be stressed. Nowadays, scientific research is oriented towards the optimization of the latter products, that must not only offer efficacious photoprotection but also be as free as possible from side effects. For this purpose, some sunscreens for adults and children have been formulated that provide a broad spectrum of photoprotection from ultraviolet rays A and B. Objective: the present study assessed the tolerability of five sun products*: a sun spray with SPF 20, a sun lotion with SPF 30, a sun lotion with SPF 50+, a baby sun lotion with SPF 30 and a baby sun lotion with SPF 50+. Materials and methods: the study protocol stipulated assessment of the tolerability of the five prod- ucts in various conditions, using patch tests (read after 30 mins and 48 hrs) and photopatch tests (read after 72 hrs), and in use, by ROAT. The study was carried out in a ?logical number? of subjects with sensitive skin, some of whom were affected by allergic contact dermatitis or various atopic manifestations. The patch and photopatch tests were made in 30 subjects. The ROAT was done in the same subjects as well as a further 20 subjects: two different products were assessed in each subject. In accordance with the study protocol any cases of positive response, regardless of the pathogenic mechanism, would be submitted to further tests with the single components of the five products, to study the cause of any such positive reactions. Results: the patch tests did not elicit any responses of either urticarious (reading at 30 mins) or irritant or allergic (reading at 48 hrs) type, nor did the photopatch tests induce any photoirritant or photoallergic type reaction. The ROAT, lasting 7 days, did not induce subjective (itching, dysesthesia, burning) or objective (eczematous lesions) reactions in any case. Conclusions: the study, conducted in an appropriate number of subjects and in various conditions, demonstrated an excellent tolerability of the five products, that feature a controlled formulation including organic and inorganic sun barriers with a broad spectrum of action against ultraviolet rays