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Annale Italiano 2011, anno 65, numero 2, Maggio-Agosto

Dermatite allergica da contatto professionale da collante in lavoratore dell?industria del legno

Maria Cristina Acciai, Achille Sertoli, Emilia Vanni, Stefano Ermini, Laura Parrini

Viene descritto il caso di un uomo di 37 anni addetto in falegnameria alla produzione di pannelli multistrato con utilizzo di una colla a base di resina urea-formaldeidica (Colla ureica Sinteko 1206 IT liquida®, Akzo Nobel), affetto da dermatite allergica da contatto professionale delle mani. L?indagine allergodiagnostica documentava sensibilizzazione al collante utilizzato dal lavoratore e ad altri apteni rilevanti dal punto di vista professionale, mentre era negativo il patch test con resina urea-formaldeidica 10% in vaselina. La nostra esperienza, in accordo con i dati della letteratura, conferma la necessità, nel caso di collanti a base di resina urea formaldeidica, di saggiare anche il prodotto d?uso

Occupational allergic contact dermatitis caused by a glue in a joiner.

We report a case of occupational allergic contact dermatitis of the hands in a 37-year-old male, assigned to several duties in joinery, including the production of multilayer panels with the use of a urea formaldehyde resin glue (Colla ureica Sinteko 1206 IT liquida®, Akzo Nobel). Patch tests with SIDAPA (Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale Ambientale) standard series and additional selected allergens showed sensitivity to the glue used by the joiner and to other relevant occupational haptens (formaldehyde, diphenylguanidine, hexamethylene, Grotan BK®), while patch test with urea formaldehyde resin 10% in petrolatum was negative. According to the data of the literature, we suggest testing the used glue if made up of urea formaldehyde resin.

Dermatite e onicodistrofe allergiche da contatto con unghie artifciali

Paolo Romita, Annarita Antelmi, Domenico Bonamonte, Caterina Foti

L?applicazione delle unghie artifciali per motivi estetici è un fenomeno in crescente diffusione. Tuttavia, questi manufatti sono in grado di provocare dermatite allergica da contatto o da contatto irritante, in particolare a causa della presenza di acrilati nelle colle che vengono utilizzate per incollare le unghie artifciali a quelle naturali. Riportiamo il caso clinico di una paziente di 56 anni che a distanza di 6 mesi dall?applicazione di unghie artifciali ha sviluppato una dermatite a livello di polpastrelli ed avambracci. I patch test effettuati hanno poi dimostrato l?imputabilità del collante utilizzato dalla paziente, e più precisamente di monomeri acrilici quali 2-idrossimetacrilato ed etilenglicole dimetacrilato, verosimilmente presenti come contaminanti, e non riportati sull?etichetta del prodotto. Una volta rimosse le unghie artifciali, la paziente ha mostrato anche una marcata onicodistrofa a livello di tutte le unghie, risoltasi nel tempo in correlazione con il normale turnover ungueale

Allergic contact dermatitis and nail dystrophies from artifcial nails

Acrylates are present in a wide variety of products and cause occupational and non-occupational allergic contact dermatitis. Com- mon routes of exposure to acrylates are the use or handling of artifcial nails, dental prostheses, dental cements and composite fllings, industrial glues, and ultraviolet-cured acrylic resin systems. Periungueal and/or fngertips dermatitis, fngertip paresthesias and nail dystrophies in a patient who uses artifcial nails should prompt the clinician to consider acrylate allergy. We report the case of a non atopic 56-old- year woman who showed a fngertip dermatitis, associated to a scattered area of eczema to her forearms, 6 months after the application of artifcial nails. Patch tests revealed positive reactions (++) to the nail glue tested as it is, 2-hydroxyethylmethacrylate and ethylenglycol dimethacrylate. In particular, these 2 latter haptens, likely contaminants, were not reported into the label of the glue. Furthermore, once the artifcial nails were removed, the patient showed a severe onycodistrophy that completely healed.

Gli aspetti clinici minori per la diagnosi di dermatite atopica dell?adulto

Veronica Bellini, Licia Zeppa, Leonardo Bianchi, Paolo Lisi

Introduzione: la diagnosi di dermatite atopica (DA), anche in età adulta, si basa soprattutto su aspetti clinici e dati anamnestici. Negli ultimi decenni sono stati proposti alcuni criteri diagnostici nel tentativo di uniformare la diagnosi di DA ma l?utilità di questi, e in particolare di quelli minori, è ancora controversa. Obiettivi: valutare la prevalenza dei segni cutanei minori di DA nei soggetti adulti affetti da tale patologia e le loro eventuali correlazioni con l?epoca d?esordio della sintomatologia cutanea e il sottotipo di DA. Materiali e metodi: 51 soggetti consecutivi affetti da DA, d?età superiore a 18 anni, sono stati indagati per precisare un?eventuale storia famigliare e/o personale di atopia mucosale, l?epoca d?insorgenza, la morfologia e le sedi di localizzazione delle lesioni cutanee, l?eventuale aumento delle immunoglobuline (Ig) E sieriche e la sensibilizzazione a inalanti, pollini e alimenti. Inoltre, 26 segni cutanei minori di DA sono stati ricercati nei pazienti con DA e in 80 soggetti di controllo non atopici. Risultati e conclusioni: i segni cutanei minori della DA (e in particolare xerosi cutanea, piega infraorbitaria di Dennie-Morgan, prurito quando sudorazione, ragadi e lichenifcazione agli angoli della bocca, iperlinearità palmare) dovrebbero essere accuratamente ricercati in tutti gli adulti con manifestazioni eczematose. Tuttavia, queste alterazioni, unitamente a insorgenza delle manifestazioni cutanee nei primi 2 anni di vita e ad anamnesi famigliare positiva per atopia, debbono essere prese in considerazione nei casi dubbi, cioè quando sono soddisfatti meno di 4 dei 6 criteri maggiori (lesioni eczematose più o meno lichenifcate, distribuite simmetricamente soprattutto su pieghe degli arti, palpebre, regione periorale, fronte, guance e regioni laterali del collo; prurito intenso e intermittente; decorso cronico-recidivante; xerosi cutanea diffusa; anamnesi personale di rino-congiuntivite e/o asma allergico; aumento delle IgE sieriche totali e presenza di IgE allergene-specifche).

Minor diagnostic features for atopic dermatitis of adults

Background: atopic dermatitis (AD) is a common chronically relapsing infammatory skin disease, characterized by itching eczematous lesions which are symmetrically distributed in peculiar sites and are associated with xerosis and, often, atopic habitus. Generally, also in adults, the diagnosis of AD is based on clinical features combined with the disease history. During the past decades, several diagnostic criteria have been proposed to bring uniformity to AD diagnosis, but their usefulness is still discussed. Objectives: the aim of this study was to investigate the prevalence of minor cutaneous features in adults suffering from AD and their possible correlation with the lesions onset time and the AD subgroups. Materials and methods: 51 consecutive AD subjects over 18 years were investigated to ascertain a family and personal history of allergic mucosal atopic disease, the age of onset, morphology and localization sites of skin lesions, an increase of total serum immunoglobulin (Ig) E levels, and a sensitivity to inhalants, pollens and foods. Moreover, 26 minor cutaneous features of AD were considered in all patients and in 80 not atopic control subjects. Results and conclusions: the AD minor cutaneous features (and in particular xerosis, Dennie-Morgan infraorbital fold, itch when sweating, fssures and lichenifcation at the corner of the mouth, palmar hyperlinearity) should be carefully investigated in all adults with eczematous lesions. However, these signs, the lesions early onset (under age of 2 years), and the family history of atopy must be considered in doubtful cases, when less than 4 of the 6 basic criteria are satisfed (more or less lichenifed eczematous lesions, symmetrically localized in fexural sites of limbs, eyelids, lips, forehead, cheeks, and lateral sites of the neck; severe and intermittent itch; chronically-relapsing course; diffuse xerosis; personal history of allergic rhinoconjunctivitis and/or bronchial asthma; elevated serum IgE and allergen-specifc IgE).

Infestazione indoor da Argas refexus (Ixodoidea: Argasidae): rilievi epidemiologici e clinici

Mario Principato, Iolanda Moretta, Igor Pivotti, Paolo Masini,Luca Stingeni

Introduzione: l'infestazione delle abitazioni da parte di Argas (A.) refexus (Acari: Argasidae) è di frequente riscontro e si correla alla presenza di piccioni, ospiti delle larve di questa zecca. Occasionalmente tale acaro, sia nello stadio larvale che in quelli di ninfa e adulto, punge l?uomo rendendosi responsabile di manifestazioni cutaneo-mucose di gravità variabile, fno allo shock anaflattico. Obiettivo: studiare le correlazioni tra i dati clinici e quelli epidemiologici dei soggetti parassitati da A. refexus in ambiente domestico e lo stadio evolutivo di questo acaro. Materiali e metodi: lo studio è stato condotto su 46 soggetti (28 femmine e 18 maschi) nelle cui abitazioni è stata documentata infestazione da parte di A. refexus. L?eziologia dell?infestazione è stata precisata mediante l'Esame Diretto delle Polveri Ambientali (EDPA); i dati clinico-epidemiologici relativi alle manifestazioni cliniche, con particolare riferimento alla morfologia, numerosità e sede di localizzazione delle lesioni cutanee, nonché alla loro stagionalità, sono stati correlati agli stadi evolutivi di A. refexus. Risultati: 19 episodi di infestazione (41,3%) sono risultati causati da larve di questa zecca, soprattutto in primavera; 27 (58,7%) da ninfe e adulti, sia in primavera (marzo-maggio) che in tarda estate (soprattutto settembre). Le lesioni cutanee correlate a larve e protoninfe di A. refexus erano rappresentate da piccole papule multiple, con frequente interessamento sistemico (febbre, cefalea, brividi, sudorazione, a volte anche tachicardia e nausea). Quelle indotte da esemplari adulti, invece, erano noduli per lo più isolati, centrati da un'area necrotico-emorragica ad evoluzione crateriforme, spesso in assenza di coinvolgimento sistemico. Conclusioni: l?infestazione domestica di A. refexus è causa per l?uomo di manifestazioni cutaneo-mucose con estrinsecazione clinica diversa in rapporto allo stadio evolutivo della zecca. La tecnica EDPA si è rivelata metodo diagnostico indispensabile per precisare precocemente le infestazioni larvali da parte di questa zecca.

Indoor infestation by Argas refexus (Ixodoidea: Argasidae): epidemiological and clinical surveys.

Introduction: house infestation by Argas (A.) refexus (Acari: Argasidae) is frequently found; it correlates to the presence of pigeons, hosts of the larvae of this tick. Occasionally this mite, both in the larval stage and in the nymph and adult stages, bites man causing skin and mucous manifestations of variable severity up to anaphylactic shock. Objective: to study the correlations between clinical and epidemiological data of subjects parasitized by A. refexus in a domestic environment and the developmental stage of the tick. Materials and methods: the study was performed on 46 subjects (28 females and 18 males) in whose houses infestation by A. refexus have been documented. The cause of the infestation was carried out using the method of Environmental Dust Direct Examination (EDDE); clinical and epidemiological data related to the type of clinical manifestations, particularly concerning morphology, number and localization of skin lesions, as well as their seasonality, were related to the developmental stages of this tick. Results: 19 episodes of infestation by A. refexus (41.3%) were caused by larvae of the tick, especially in spring, 27 (58.7%) were caused by nymphs and adults, both in spring (in March-May) and in late summer (especially in September). Skin lesions related to larvae and protonymphs were multiple small papules, often with systemic involvement (fever, headache, chills, sweating, sometimes even tachycardia and nausea). Those induced by adult ticks were mostly solitary nodules with central hemorrhagic-necrotic area becoming crater-like and almost never with systemic involvement. Conclusions: domestic infestation by A. refexus is the cause of skin lesions in humans that vary in relation to the developmental stage of the tick. The use of EDDE has proved to be an indispensable diagnostic method to detect larval infestation by A. refexus that in no other way can be diagnosed at an early stage

Orticaria da contatto professionale con morfina

Maria Cristina Acciai, Antonietta Anna Molinu, Emilia Vanni, Achille Sertoli, Laura Parrini

Viene riferito il caso di una donna di 33 anni, con storia personale positiva per atopia mucosale, addetta alla produzione e al confezionamento dei farmaci in un?industria farmaceutica. La lavoratrice è risultata affetta da orticaria da contatto di palpebre e volto da esposizione professionale a morfna con modalità ?airborne? e da autotrasporto, per rottura accidentale di fale del farmaco. Il meccanismo patogenetico proposto è quello non immunitario, in rapporto all?attività istaminoliberatrice diretta degli oppiacei. Il defnitivo allontanamento dal reparto di confezionamento dei farmaci ha consentito la completa risoluzione della sintomatologia. Vengono discussi gli aspetti eziopatogenetici e medico-legali.

Occupational contact urticaria from morphine

We report the case of a 33-year-old woman, with personal history of atopy, assigned to the production and the manufacturing of drugs in a pharmaceutical industry. She suffered from contact urticaria of the eyelids and face from professional exposure to morphine (?airborne? and autotransported). The reaction is probably not allergic, due to nonspecifc release of large amounts of histamine. The removal from the department caused complete recovery. Pathomecanisms and legal aspects are discussed.

Psoriasi indotta da farmaci: revisione ed aggiornamento

Nicoletta Cassano, Gino A. Vena

Tra i vari possibili agenti in grado di scatenare e/o peggiorare la psoriasi sono inclusi numerosi farmaci. Quelli tradizionalmente associati al rischio di sviluppo e/o peggioramento di psoriasi sono i beta-bloccanti ed il litio, mentre gli antimalarici sembrano più spesso implicati nell?esacerbazione di lesioni psoriasiche. Più controverso e ancora dibattuto appare invece l?intervento eziologico dei farmaci antinfammatori non steroidei e delle tetracicline. I farmaci con possibile o probabile ruolo di ?trigger? di psoriasi comprendono, inoltre, gli inibitori dell?enzima di conversione dell?angiotensina, terbinafna, interferoni ed imiquimod. Anche la sospensione brusca dei corticosteroidi topici o sistemici può peggiorare la psoriasi volgare e favorirne la conversione in forme eritrodermiche o pustolose. Esiste poi una lunga lista di farmaci per i quali la potenziale attività scatenante la psoriasi è incerta o supportata da segnalazioni sporadiche. In maniera interessante, in quest?ultima categoria sono stati inseriti i farmaci biologici inibitori del tumor necrosis factor per i quali è stata descritta la possibilità di indurre paradossalmente la comparsa di manifestazioni psoriasiche.

Drug-induced psoriasis: review and update

It is well known that drugs can act as triggers of psoriasis in predisposed individuals. Among the most important drugs traditionally associated with the risk of developing or worsening psoriasis there are beta-blockers and lithium, whereas antimalarials appear to be implicated in the exacerbation rather than in the induction of psoriatic lesions. The etiological role of nonsteroidal anti-infammatory drugs and tetracyclines seems to be quite controversial and still a matter of debate. The association with psoriasis has been regarded as possible or probable for other drugs, such as angiotensin-converting enzyme inhibitors, terbinafne, interferons and imiquimod. The sudden interruption of treatment with topical or systemic corticosteroids may also aggravate psoriatic plaques, favoring the conversion into pustular forms or erythroderma. There is a great variety of drugs whose involvement in triggering psoriasis is still doubtful and/or supported by insuffcient evidence or anecdotal reports. Interestingly, in recent years, the paradoxical phenomenon of psoriasis induction has been described in patients treated with tumor necrosis factor inhibitors.