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Annale Italiano 2004, anno 58, numero 2, Maggio-Agosto

Dermatite allergica da contatto da anidride maleica contenuta in una protesi mammaria in silicone

Danilo Assalve, Katharina Hansel, Paolo Lisi

Viene riportato un caso di dermatite allergica da contatto della regione mammaria sinistra, osservato in una donna di 37 anni, che 4 anni prima era stata sottoposta a mastectomia per carcinoma intraduttale e a impianto di protesi in silicone. I patch test hanno mostrato reazione positiva ad anidride maleica in 7a giornata. La sua rilevanza clinica è stata documentata dalla risoluzione delle lesioni dopo la rimozione della protesi e dalla loro non recidiva nei 24 mesi di follow-up dopo impianto di una protesi mammaria in silicone priva di anidride maleica.

Allergic contact dermatitis from maleic anhydride present in a silico

A case of contact dermatitis of the left breast developed 4 years after implantation of a silicone implant in a 37-year old woman mastectomised for intraductal carcinoma is reported. Patch testing showed a positive reaction to maleic anhydride on day 7. The clinical relevance of this positivity was documented by the lesion resolution after explantation of the silicone breast implant and the dermatitis non-recurrence of lesions during the 24-month follow-up after implantation of a silicone breast implant without maleic anhydride.

Dermatite allergica da contatto in operaio tessile

Maria Cristina Acciai, Alessandro Resti, Achille Sertoli, Luigi Mauro, Mauro Margheri, Stefano Francalanci

Gianluca V. di 32 anni, operaio tessile, è stato destinato al reparto spalmatura come addetto alla preparazione delle paste da spalmare, costituite da miscele acquose di resine acriliche o poliuretaniche, additivate con aziridine polifunzionali (catalizzatore PZ 100R), pigmenti, addensanti, siliconi, etc. Dopo alcuni mesi dall?inizio dell?attività, compariva una dermatite eczematosa inizialmente delle sole mani e poi diffusa (volto, collo, tronco, arti superiori), che è guarita soltanto con l?allontanamento dal lavoro senza terapia (test arresto/ripresa positivo). Gli accertamenti allergodiagnostici mediante patch test con serie standard SIDAPA 2002, serie addizionali Industria tessile e delle confezioni e Resine acriliche, materiale fornito dal paziente (catalizzatore PZ 100R)sono risultati positivi per coloranti, intermedi, mordenti, resine di rifinizione e per il catalizzatore aziridina polifunzionale 0,1% in alcool. Sulla base dei risultati ottenuti la diagnosi è stata di dermatite allergica da contatto professionale delle mani e diffusa (voce 34/2 della NTMPIA, 1994

Occupational allergic contact dermatitis in a textile worker.

Gianluca V, a 32-year old textile worker, is involved in the manufacturing of smeared textiles, preparing the compound for smearing which consists in a mixture of water, acrylic or polyuretanic resins, polyfunctional aziridines (PZ 100R compound), polyacrylic acid, pigments and other additives. Since 1996 he has been affected by eczema initially localized only on the hands but subsequently in other areas. At the time of our observation in February 2002 he was affected by diffuse eczema (arms, forearms, face and neck). The stop/restart test was positive. Histological and immunohistochemical findings suggested subacute eczematous dermatitis, patch tests with Standard and Additional series performed in other medical centres in 1997 were positive to potassium dichromate but in 2001 were negative. After consulting the safety forms and on-site inspection, at the Dermatological Consultancy, INAIL Medical Legal Centre of Florence, other allergological tests were performed. Patch tests were carried out with Standard Series SIDAPA 2002, Textile industry and acrylic resins additional series and polyfunctional aziridines (0.1% in ethyl alcohol). The results were positive for dyes, mordants, resins and polyfunctional aziridines. In accordance with these results the diagnosis was occupational allergic contact dermatitis of the hands and diffuse (see NTMPIA 34/2, 1994). This case confirms that ?chemical risk? is very important in dyeing and finishing processes. Evaluation of chemical risk in Italy is compulsory in accordance with the D. Lgs. (Act of Parliament) No. 25, 2nd February 2002.

Due casi di dermatite allergica da contatto professionale in una fonderia di componenti per motori endotermici

Achille Sertoli, Stefano D?Agliano, Generoso Bocchicchio, Claudio Kunkar, Laura Parrini e Carlo Carnevali

Vengono riportati 2 casi di dermatite allergica da contatto professionale occorsi in una fabbrica di testate per cilindri e di cilindri per motori endotermici. Il primo, M.T., del reparto animisteria, addetto alla preparazione delle anime di fusione, affetto da eczema delle mani, blefarite e cheratocongiuntivite, è risultato sensibilizzato al monomero difenilmetano-4,4?-diisocianato (MDI), all?estratto dell?anima al 20% in acetone e a diaminodifenilmetano. Il secondo, M.G., del reparto finitura, addetto alla levigatrice automatica e affetto da eczema delle mani, è risultato sensibilizzato a solfato di nichel. Nei 2 casi sono stati effettuati patch test con la Serie standard SIDAPA 2002 modificata, con alcune Serie addizionali e con i prodotti utilizzati dai lavoratori. Il primo operaio era addetto alla conduzione della macchina per la produzione delle anime, dove avveniva la miscelazione dei componenti e la reazione per la formazione delle resine poliuretaniche, in ambiente protetto da pannelli e sotto aspirazione; il prelievo e la rifinitura dell?anima erano manuali. Si è dimostrata la presenza di MDI nel surnatante acetonico ottenuto per estrazione dai frammenti di anima. Il secondo operaio era addetto alla conduzione della macchina per la finitura delle testate e dei cilindri con l?ausilio di olio emulsionabile, nel quale è stata rilevata la presenza di nichel.

Occupational allergic contact dermatitis in an engine cylinder heads a

This paper reports on allergic contact dermatitis observed in two workers employed in an engine cylinder heads and cylinders factory. The first one, M.T., from the core department of the work shop, made engine cylinder heads and cylinder cores with polyurethane resins and suffered from eczema of the hands, blepharitis and keratoconjunctivitis. He was sensitive to diphenylmethane-4,4?-diisocyanate (MDI), 20% acetone core extract and diaminodiphenylmethane. The other, M.G., from the finishing department of the work shop, polished the nickel-coated inner surface of alloy cylinders with a lapping machine and emulsion oil. He suffered from eczema of the hands and was sensitive to nickel sulphate. In both cases patch tests were carried out with standard series, additional series and with the substances used by the workers. Through the use of OSHA 47 method and HPLC analysis, MDI was found in the acetonic surnatant obtained from the core fragments and nickel through spot test and atomic absorption spectroscopy in lubricant oil.

La cute etnica: caratteristiche fisiopatologiche e patologie di più frequente riscontro

Manuela Carrera, Grazia Primavera, Enzo Berardesca

Gli individui con cute pigmentata costituiscono attualmente circa l?80% della popolazione mondiale e questa percentuale è destinata ad aumentare nei prossimi anni poiché, mentre si assiste ad un diffuso rallentamento della crescita naturale della popolazione caucasica, le proiezioni demografiche delle etnie asiatiche, africane ed ispaniche registrano tassi di crescita in progressivo incremento. In quest?ottica si pone la necessità di approfondire la conoscenza delle diversità strutturali, fisiologiche e cliniche tra cute caucasica e cute cosiddetta etnica. La variabilità interrazziale in termini di funzione e di struttura della cute costituisce ancora oggetto di controversie. Esistono davvero differenze tra cute bianca e cute nera? Se sì, quali sono queste differenze? La cute etnica risponde in modo diverso agli stimoli chimici ed ambientali? Inoltre, se è vero che le stesse malattie che si osservano nei caucasici, si riscontrano anche nei soggetti di pelle scura, è ormai noto che in questi individui le patologie cutanee presentano caratteristiche cliniche alquanto differenti. Vengono esaminate le malattie dermatologiche di più frequente riscontro nella pratica clinica ed accennate le modalità di trattamento

Ethnic skin: physiopathological patterns and most frequent pathologies

At present about 80% of the world?s population belongs to ethnic groups of non-caucasian skin types and this percentage will increase as shown by the projected growth rates of Asian, Hispanic, and African populations. On the basis of this trend, physicians need to deepen their knowledge of the structural, functional and clinical diversity between cauca- sian and ethnic skin. Racial variability in skin structure and skin function is still a matter of controversy, as data often conflict. Do differences between fair skin and pigmented skin really exists? Does ethnic skin react differently in terms of responses to chemical and environmental insults? Which are the clinical patterns that distinguish the presentation of skin disease in ethnic population? We will review the most common problems seen by dermatologists in ethnic skin, comparing them with the presentation in caucasian skin and we will discuss their current treatments

Nuovi cosmetici, vecchi allergeni: un caso di cheilite allergica da contatto da propil gallato

Emanuela Colombo, Monica Corazza, Maria Rosaria Zampino e Annarosa Virgili

Viene riportato il caso di una donna di 45 anni che presentava imponente edema delle labbra dopo applicazione di un cosmetico recentemente introdotto in commercio (rossetto bicomponente: colorante e lucidante). Il patch test con i singoli ingredienti in ?Finn Chambers Large? è risultato positivo al propil gallato, un antiossidante riportato come causa di cheiliti allergiche da rossetto da circa 20 anni e ancora utilizzato, anche in cosmetici cosiddetti "innovativi". Vengono discusse le proprietà dei gallati e il loro potere sensibilizzante.

New cosmetics, old allergens: a case of allergic contact cheilitis fro

he case of a 45-year old woman who had developed edema of her lips after using a newly marketed lipstick is reported. Patch tests with the ingredients of the cosmetic in Finn Chambers Large revealed sensitivity to propyl gallate which is an antioxidant used in food, cosmetics and topical medicaments. Over the last 20 years it has been reported to be the causative agent of lipstick allergic contact cheilitis. The role of gallates, their sensitizing capacity and the importance of patch testing with each ingredient found in cosmetics are discussed.

Orticaria colinergica

Nicoletta Cassano, Raffaele Filotico, Vito D?Argento e Gino Antonio Vena

L ?orticaria colinergica è una forma di orticaria molto frequente nei giovani adulti. È caratterizzata da pomfi di piccole dimensioni che insorgono dopo poco tempo dall?esposizione a stimoli che inducono un aumento della temperatura corporea. Tra gli stimoli più importanti è incluso l?esercizio fisico, soprattutto se intenso e se effettuato in ambienti caldi. Esiste una correlazione tra intensità dello sforzo, entità della sudorazione ed aumento della tempera- tura corporea e conseguente gravità della reazione. La patogenesi dell?orticaria colinergica è ancora poco nota: ben riconosciuto è il ruolo dell?istamina e degli imput colinergici, che causerebbero direttamente o indirettamente la degranulazione mastcellulare. La recente associazione tra orticaria colinergica ed anidrosi/ipoidrosi acquisita idiopatica fornisce un?ulteriore conferma del coinvolgimento delle ghiandole sudoripare. Il trattamento si fonda in prima battuta sull?uso di antagonisti dei recettori H1 dell?istamina, che si dimostra efficace in gran parte dei pazienti. In casiresistenti, possono essere presi in considerazione approcci terapeutici alternativi.

Cholinergic urticaria

Cholinergic urticaria is very frequent among young adults, especially in the second and third decades of life, and is probably underestimated. A significant association with atopy has been found. Cholinergic urticaria is clinically characterized by punctate wheals which occur reproducibly with exercise or with passive warming. Systemic symptoms occur inconsistently but, if present, they are usually of mild intensity. The most frequent types of exercise apt to induce cholinergic urticaria include running, cycling or other vigorous physical activities; increased heat acts as an aggravating factor. The intensity of exertion is related to the degree of sweating and of increase of body temperature and consequently also to the severity of cholinergic urticaria lesions. Diagnosis is based on a thorough history and examination of the morphology of the lesions and confirmed by challenge with exertion or passive warming. The pathogenesis of cholinergic urticaria is not completely understood. The participation of mast cell degranulation and histamine has been clearly demonstrated. As suggested by the term ?cholinergic?, the pathogenic role of acetylcholine was hypothesized many years ago, although definite evidence is still lacking. The recently reported association with acquired generalized hypohidrosis further supports the active involvement of sweat glands. First-line treatment of cholinergic urticaria consists of the use of H1-receptor antagonists, which are effective in most cases. In refractory cases, alternative therapeutic approaches can be considered, including induction of tolerance, danazol, or anticholinergic drugs.