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Annale Italiano 2008, anno 62, numero 3, Settembre-Dicembre

Dermatite allergica da contatto professionale da resine in due operai metalmeccanici

Maria Cristina Acciai, Achille Sertoli, Emilia Vanni, Vincenzo Maria Calabretta,Carlo Carnevali

Dopo brevi cenni sulle tecnologie e sulla patologia cutanea professionale nell?industria metalmeccanica, vengono descritti due casi di dermatite allergica da contatto in due operai metalmeccanici: in una smaltatrice di minuteria metallica, sensibilizzata sia alle resine epossidiche [diglicidiletere del bisfenolo A (DGEBA) e non DGEBA] che ai diluenti reattivi, e in un?operaia addetta all?incollaggio, mediante collante anaerobico acrilico, di coperchi per frizioni e teste di motori, sensibilizzata ai prepolimeri acrilici. Lo studio dei due casi consente agli autori considerazioni di ordine clinico (soprattutto inerenti la localizzazione al volto della dermatite allergica da contatto da resine epossidiche), allergologico (la conferma delle cross-reazioni ai diluenti reattivi epossidici) e medico-legale (sull?importanza della diatesi atopica per la valutazione del danno).

Occupational allergic contact dermatitis from resins in two metal workers.

Two cases of allergic con- tact dermatitis in metal workers are reported. The frst case refers to an enameller of metallic small parts sensitized to diglycidyl ether of bisphenol A (DGEBA), not DGEBA based epoxy resins and reactive diluents; the other case refers to a worker assigned to assembling lids on clutches and engine heads with an anaerobic acrylic sealant and sensitized to acrylic resins. Some clinical remarks (particularly about the localization of allergic contact dermatitis caused by epoxy resins on the face), allergological observations (confrming cross-reactions to reactive epoxy diluents) and legal-medical considerations about the relevance of atopy for evaluating the damage (permanent partial disability) are made.

Dermatite atopica e rischio di cancro

Nicoletta Cassano, Valeria Lattanzi, Gino Antonio Vena

Già da alcuni decenni è stato ipotizzato che l?atopia possa essere correlata con il cancro, svolgendo un ruolo protettivo in determinati tipi di tumori (ad esempio, il glioma) o piuttosto costituendo un fattore di rischio per altri (come, ad esempio, il tumore del polmone in pazienti asmatici). Per quanto riguarda, più in particolare, la dermatite atopica (DA) alcuni dati tendono a supportare un più basso rischio di cancro soprattutto per la leucemia linfoblastica acuta ed il glioma. Per quanto riguarda i linfomi, una storia di allergia è associata ad un minor rischio di insorgenza di linfoma non-Hodgkin, mentre recenti osservazioni depongono per l?aumento del rischio di linfoma in pazienti affetti da DA grave. Inoltre alcuni dati rivelano che in pazienti con DA trattati con corticosteroidi orali vi sia una tendenza verso l?aumento del rischio di linfoma, rischio che invece non sembra modifcarsi a seguito della terapia topica con corticosteroidi o inibitori della calcineurina

Atopic dermatitis and cancer risk.

It has been hypothesized that atopy might infuence the risk of cancer, having a protective role in certain tumoral conditions (i.e., glioma) or being a risk factor for other ones (for instance, lung cancer in asthmatic patients), according to the different effects on immunosurveillance. In particular, some data support a lower risk of cancer in patients affected with atopic dermatitis (AD). This lower risk appears to be signifcant in the case of some peculiar conditions, such as acute lymphoblastic leukaemia and glioma. As concerns lymphomas, a history of allergy seems to be associated with a lower risk of non-Hodgkin lymphoma, whereas recent data have revealed a higher risk of lymphoma in patients suffering from severe AD. In addition, a trend towards a higher risk of lymphoma has been observed in AD patients treated with oral steroids. Whereas patients in treatment of AD with either topical corticosteroids or topical calcineurin inhibitors have not changed the risk of lymphoma.

Eritema fisso multifocale: aspetti clinico-epidemiologici

Veronica Bellini e Paolo Lisi

La diagnosi di eritema fsso (EF) è in genere agevole, salvo in alcune varianti cliniche meno comuni, quali quella che non lascia esiti pigmentari, la lineare, la bollosa e la multifocale. Questa ultima, sulla base dell?esperienza personale (7 casi, di cui 5 causati da farmaci antinfammatori non steroidei, 1 da ciprofoxacina e 1 da pseudoefedrina cloridrato) e dei dati della letteratura, è caratterizzata dalla rapida insorgenza di lesioni cutanee in numero superiore a 10-15 e dal coinvolgimento di aree cutanee multiple. Le lesioni, spesso bollose e a volte polimorfosimili, si localizzano in prevalenza su tronco e cosce, hanno periodo di latenza di 1-5 giorni e durata di 1-6 settimane, sono più comuni nella 6a decade di vita. Per la diagnosi sono utili la biopsia, i test cutanei allergodiagnostici e, soprattutto, il test di scatenamento orale

Multifocal fxed drug eruption: clinical and epidemiological patterns

The diagnosis of fxed drug eruption (FDE) is usually easy, except in some less common clinical variants, such as nonpigmenting, linear, bullous and multifocal FDE. According to our experience (7 cases, 5 caused by nonsteroidal antiinfammatory drugs and 1 by ciprofoxacin and 1 by pseudoephedrine) and the literature data, multifocal FDE is characterized by the rapid onset of 10-15 skin lesions and the involvement of multiple skin areas. The lesions, often bullous and sometimes erythema multiforme-like, are distributed mainly on trunk and thighs, have a latency period of 1-5 days, last for 1-6 weeks and are more common in the 6th decade of life. Biopsy, allergological skin tests and oral challenge test are useful for the diagnosis.

La diagnosi di atopia

Paolo Fabbri, Caterina Chiarini, Emiliano Antiga, Stefano Francalanci

Dopo aver analizzato come si sia progressivamente precisato nel corso degli ultimi decenni il signifcato del termine atopia e le caratteristiche cliniche delle patologie a questa correlate, viene particolarmente sottolineata l?acquisizione che ciascuna malattia atopica può presentare una identica espressione fenotipica, sia che nella sua patogenesi sia implicato un meccanismo IgE-mediato (forme estrinseche) che non IgE-mediato (forme intrinseche). Per tutte le patologie atopiche (estrinseche ed intrinseche) l?algoritmo diagnostico prevede: a) un?accurata anamnesi familiare e personale; b) un esame obiettivo (per defnire sulla base di protocolli diagnostici validati la o le patologie d?organo correlate). Solo nel caso di positività si procede agli esami allergodiagnostici in vivo. Quando questi risultino positivi, si può precisare l?allergene eziologicamente responsabile e si può confermare che si tratta di una patologia atopica estrinseca. In caso di negatività degli esami, la diagnosi sarà di patologia atopica intrinseca. Nei casi dubbi o nei pazienti nei quali sia impossibile sospendere il trattamento con antistaminici oppure sia presente un rischio elevato di reazioni sistemiche oppure un dermografsmo sintomatico o un recente episodio di reazione sistemica, si deve ricorrere al dosaggio nel siero delle IgE specifche con test radioimmunologici, immunoenzimatici, fuorimetrici. Il più utilizzato e in accordo con le linee guida statunitensi è quello denominato ImmunoCAP®, un metodo immunofuorimetrico particolarmente sensibile e specifco. Per un?attendibile valutazione dei risultati dei test in vitro (dosaggio delle IgE specifche), viene particolarmente sottolineata la necessità di considerare il valore predittivo dei test per ogni allergene e di controllare la ?rilevanza clinica? delle positività riscontrate.

The diagnosis of atopic diseases

In the introductive section of this review we analize the progressive precisation of the term ?atopy? and the clinical characteristics of atopic diseases. Then we particularly stress that each atopic disease, both IgE-mediated forms (extrinsic forms) and not IgE-mediated forms (intrinsic forms), may present identical phenotype. For both forms the diagnostic algorithm consider: a) an accurate familiar and personal medical history; b) a clinical examination (to defne the related organ diseases on the basis of validated protocols for the diagnosis). Only if these evaluations are positive we can perform the allergologic tests. When also these tests are positive, we can determine the responsible allergen and confrm that it is an extrinsic atopic disease. If these tests are negative, we can confrm that it is a case of intrinsic atopic disease. In dubious cases or in patients which can not stop the antihistaminic treatment or which have a high risk of systemic reactions or a symptomatic dermographism or a recent episode of systemic reaction, we have to determinate the specifc IgE in the serum with radioimmunologic, immunoenzimatic or fuorimetric tests. The ImmunoCAP® test, an immunofuorimetric method, considered particularly sensible and specifc is the most used test according to the American guidelines. We underline the necessity to evaluate the predictive value of the tests for each specifc allergen and to control the clinical rilevance of the positive results for a reliable validity of these tests in vitro to dose specifc IgE.

La gestione dei pazienti con dermatite atopica nel mondo del lavoro

Paolo Lisi

La dermatite atopica (DA) è un processo infammatorio della cute di tipo eczematoso, a distribuzione peculiare e simmetrica, a decorso cronico-recidivante, pruriginoso, associato a xerosi e, spesso, a costituzione atopica, che può insorgere in tutte le età, anche se è più comune negli infanti e nei bambini. Nelle nazioni industrializzate il 2-10% degli adulti ne sarebbe affetto. La diagnosi di DA in età adulta non è sempre agevole, specie quando le lesioni hanno estensione limitata, quando non sono coinvolte le sedi più tipiche, quando non si riscon- trano i segni cutanei minori di atopia, quando non coesistono manifestazioni di atopia mucosale. La diagnosi, tuttavia, è prevalentemente clinica, anche perché non ci sono marker di laboratorio specifci. Tutto ciò rende più diffcile la gestione dei pazienti con DA soprattutto nel mondo del lavoro, in quanto le lesioni cutanee, oltre al danno e all?invalidità, possono costituire handicap. La DA, in particolare, sembra essere un fattore di rischio per la comparsa della dermatite da contatto irritante delle mani e dell?orticaria da contatto, specie in alcune attività lavorative, quali quelle ?umide? (sanitari, casalinghe, parrucchieri) e di alcuni alimentaristi (pasticceri, panettieri). Ciò nonostante la DA sembra condizionare poco le scelte educazionali e occupazionali, salvo quando le lesioni sono localizzate alle mani; queste ultime inducono anche più spesso il cambio dell?attività lavorativa. Il costo socio-economico della gestione dei pazienti con DA, tuttavia, deve consigliare l?adozione di provvedimenti di prevenzione primaria (quali campagne educazionali, visite mediche, questionari, test cutanei allergodiagnostici), anche al fine di salvaguardare la qualità di vita dei lavoratori.

The management of atopic dermatitis in the working world

Atopic dermatitis (AD) is a chronically relapsing infammatory skin disease characterized by itching eczematous lesions which are simmetrically distributed in peculiar sites and are associated with xerosis and, often, atopic habitus. AD can occur at all ages but it is more common in infants and children. Its incidence in adult population of industrialized countries has been reported between 2% and 10%. The diagnosis of AD in adults is not always easy, especially when the lesions extension is limited, when their distribution is not typical, when the minor cutaneous atopy signs are not present and when atopic mucous manifestations are not associated. Nevertheless, the diagnosis remains clinical, because there are no specifc laboratory markers for AD. All this complicates the management of AD patients mainly in the working world because skin lesions cause impairment disability, and can repre- sent a real handicap. AD, in particolar, seems to be a risk factor for the onset of irritant contact dermatitis of hands and contact urticaria, mainly in several occupational activities so called ?wet? (hospital personnel, housewives, hairdressers) and some foodhandlers (confectioners, bakers). In spite of this, AD infuences only partially the education or occupation choices, except when the lesions are localized on the hands. The hand involvement is also the most common cause of job change in AD patients. However the socioeconomic costs for AD patients management (such as personal expence, expences to society for sick leaves, lost working days, rehabilitation or disability payments, pensions), must suggest to adopt individual measures of primary prevention (health education campaigns, medical examinations, questionnaires, allergodiagnostic skin tests) to safeguard the quality of life.

Orticaria dermografica da amoxicillina

Cataldo Patruno, Massimiliano Nino, Serena La Bella, Luigia Panariello, Nicola Balato

Le reazioni avverse ad antibiotici b-lattamici spesso si manifestano con eruzioni orticarioidi, per lo più con le caratteristiche della sindrome orticaria-angioedema acuta. Del tutto inusuale è, invece, l?insorgenza di orticaria fsica. Riportiamo il caso di un paziente di 32 anni, con anamnesi negativa per reazioni avverse a farmaci, che in seguito all?assunzione orale di amoxicillina ha sviluppato orticaria dermografca. Per confermare l?ipotesi diagnostica il paziente veniva sottoposto a test mediante dermatografometro che risultava positivo per il valore di 3 unità intenazionali arbitrarie. Dopo circa 7 giorni dalla sospensione del farmaco si osservava la risoluzione della sintomatologia e contemporanea negativizzazione del test dermografco

Dermographic urticaria from amoxicillin

Urticaria from b-lactam antibiotics is a common adverse drug reaction, mainly with the clinical characteristics of acute urticaria-angioedema syndrome. To our knowledge, physical urticarias due to these antibiotics have never been described before. We report the case of a 32-year-old man with no history of adverse drug reactions, who developed dermographic urticaria after oral amoxicillin therapy. A test with dermographic tester was administered to confrm the clinical suspect of dermographic urticaria. The patient was positive to 3 international arbitrary units. Therefore, the drug was suspended and spontaneous healing was observed after 7 days. Dermographic test was negative, too.

Scleroderma domesticum: un?insolita causa di prurigo

Caterina Foti, Domenico Bonamonte, Maria Fedele Larrone, Anna Conserva, Giovanni Profeta, Annunziata Giangaspero, Vita Lacasella, Gianni Angelini

Scleroderma domesticum è un imenottero lungo 3-4 mm che vive all?interno di mobili di legno tarlati. Si riporta il caso di una donna di 64 anni, affetta da prurigo, datante da più di 5 anni. Gli esami di laboratorio e strumentali escludevano le più comuni cause di prurigo; pertanto, in seguito alle indicazioni della paziente che riferiva esacerbazione notturna della sintomatologia pruriginosa e regressione della stessa con il prolungato allontanamento dalla propria abitazione, si procedeva all?analisi della polvere di casa, raccolta nell?appartamento della paziente. Detta indagine evidenziava la presenza di Scleroderma domesticum. L?allontanamento della paziente dalla propria abitazione e la sostituzione dei mobili tarlati portavano alla completa risoluzione del quadro clinico.

Scleroderma domesticum: an unusual cause of prurigo

Scleroderma domesticum is a 3-4 mm long arthropod living in worm-holed wood furniture. A case of a 64-year-old woman, affected by prurigo from more than 5 years is reported. Standard laboratory and instrumental investigations excluded the most common causes of prurigo. The patient?s anamnestic indications showed night time exacerbation of itchy and regression of the symptoms with the prolonged departure from her own home. So, we proceeded with the analysis of the dust picked up from the apartment of the patient. This investigation demonstrated the presence of Scleroderma domesticum. The departure of the patient from her own home and the substitution of the worm-holed furniture brought to a complete resolution of the clinical lesions.